Paura del Successo:esiste davvero e come superarla?
Stamattina sentivo in macchina “Mi fido di te” di Lorenzo Jovanotti e ho pensanto alla paura del successo
“Mi fido di te” è quella che ha come ritornello la frase:
“… la vertigine non è, paura di cadere, ma voglia di volare…”.
Mi è venuto in mente che Milan Kundera esprimeva un concetto simile nel suo libro di maggior successo ‘L’insostenibile leggerezza dell’essere’:
“Che cos’è la vertigine? Paura di cadere? Ma allora perché ci prende la vertigine anche su un belvedere fornito di una sicura ringhiera? La vertigine è la voce del vuoto sotto di noi che ci attira, che ci alletta, è il desiderio di cadere, dal quale ci difendiamo con paura.”
Ho pensato a quante volte può capitare che davanti ad un azione da intraprendere siamo colti dalle vertigini, le interpretiamo come paura e ci fermiamo prima di ‘saltare’.
Ora vi spiego il collegamento che ho fatto per arrivare alla paura del successo.
Sono partito dal presupposto che la paura e la vertigine hanno attinenza con una delle soft skills: la motivazione. Saper motivare se stessi e gli altri è una capacità fondamentale per progredire nel lavoro o nella nostra vita, è fondamentale per raggiungere le mete e gli obiettivi fissati, o se preferite il nostro sogno o la nostra vision.
Le paure e le vertigini possono frenare la nostra ‘scalata’, anche se sarebbe meglio dire l’interpretazione che noi diamo loro e il modo in cui le affrontiamo.
Cerchiamo di capire come funziona “la paura”
La paura in genere è vista e vissuta come qualcosa che ci blocca, un fastidio, ma non sempre è così. La paura, vista da un’altra prospettiva, è uno stimolo molto potente che può indurci a compiere imprese straordinarie e comunque a superare dei nostri limiti.
Ma cosa succede quando abbiamo paura? Perchè esiste?
Intanto possiamo considerare che la paura si apprende, è improbabile che si nasca paurosi. Nasce in risposta ad un evento vissuto o può venire trasmessa. Facciamo un esempio: un bambino che viene morso da un cane, da grande quasi sicuramente ne avrà paura. Oppure la madre ha paura dei cani e li eviterà spaventandosi, il bambino potrà quindi ritenere quell’animale pericoloso.
La paura, poi, si può poi spostare per cui, continuando nell’esempio di prima, la paura del cane si allargherà anche ai gatti e in generale ad altri animali pelosi e a 4 zampe.
Può capitare anche che, spinti dalla paura si tende ad anticipare un evento, si fa una previsione : quindi la paura di incontrare un cane, impedirà al protagonista del nostro esempio di passare per una determinata via.
Ed ecco che piano piano il mondo e le esperienze che possiamo fare o che vorremmo fare, si restringono.
Vuoi raggiungere un obiettivo, superare un ostacolo o semplicemente capire meglio?
E adesso arriviamo alla Motivazione: Paura di fallire e paura del successo.
La prima è quella che tutti conoscono,lapaura di fallire, alla cui base c’è un confronto con se stessi, con le proprie aspettative, con le proprie capacità e il timore di essere criticati o ridicolizzati dagli altri.
Ciò che ci ripetiamo è:
“E’ meglio che non provo, perché se fallisco la gente penserà che sono stupido”;
“ se fallisco penserò di essere stupido”;
“ci ho già provato e non ha funzionato”.
La seconda è una paura un po’ meno conosciuta, dalla quale ci si aspetta di essere colpiti meno è la paura del successo. Succede infatti che si abbia paura di avere troppo successo e ci si convince di non meritarlo, di non essere all’altezza. E allora ci si possono dire o ripetere frasi come queste:
“Non merito di avere successo”;
“mi sta bene che le cose restino come sono”;
“avrò tutti gli occhi addosso”;
“non avrò più la solidarietà della gente”;
“potrei assuefarmi e questo richiederebbe sempre maggiori sforzi”;
“da lassù potrò solo cadere in basso”.
Come superare la paura del successo e quella del fallimento
Essendo anche queste paure apprese, il risvolto della medaglia è che è possibile anche ‘lavorarci su’.
Sia depotenziandole, se prima avevano il potere di bloccarci, lavorandoci su, inizieranno ad intralciarci, per poi lentamente scomparire o passare in secondo piano e rimanere solo come un lieve disagio.
In sintesi ciò che si fa è seguire il percorso inverso a quello con cui è nata.
Un’altra strategia utilissima è dare alla paura un’altra interpretazione. Se iniziamo a pensarla in modo differente è possibile che perda parte del suo potere bloccante. Come si può fare questo?
Innanzitutto comprendendo che molte delle cose che ci spingono ad uscire dalla nostra vita ‘tranquilla’ (nel bene e nel male) e dalle nostre abitudini, vengono vissute con sospetto. E’ come se si accendesse una spia luminosa che ci avverte che c’è qualcosa che sta andando diversamente dal solito. Tale spia non è di per se buona o cattiva, è solo una spia luminosa. E’ la nostra interpretazione che le da valore.
Perché, poi non cominciare a vedere la paura come una opportunità? E’ solo vendendola così che potremo riuscire a smuovere un po’ le acque.
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