Le fiabe che rilassano. Il training autogeno per grandi e piccini!
Studio e pratico da anni il training autogeno, insegnando soprattutto agli adulti ad imparara a rilassarsi e controllare le loro funzioni vitali (battito cardiaco, pressione arteriosa, sudorazione, affanno, ansia, la mente affollata di pensieri, tremori, cefalee, dolori muscolari, secrezione gastrica etc….). Gisela Erberlein, invece, si è dedicata alla tecniche di rilassamento, e quindi al training autogeno, per molti anni, molto prima di me, sia con gli adulti che con i bambini. In quest’ultimo caso utilizzando le fiabe, il gioco libero e la fantasia.
Gisela è stata allieva direttamente di Shultz, inventore e studioso di training autogeno. Ha utilizzato tale metodo per buona parte della sua vita ed in tutte le sue terapie.
Mi sono molto avvicinata ai suoi scritti ed alle sue favole inventate per i bambini irrequieti, iperattivi, stanchi e stressati, capricciosi, i bambini che non riescono a giocare o semplicemente per tutti i bambini molto impegnati “imprigionati in un circolo vizioso dell’intelletto che restringe il loro spazio di gioco”. Abbiamo favole come Il viaggio con l’automobile magica, la nave magica nel cuore della terra, l’albero dei sogni, il magico regno dei pesci e tante altre, tutte con l’obiettivo di insegnare il riposo, il rilassamento e la calma. Se pensiamo, oggi, alla grandissima diffusione dei disturbi dell’apprendimento ci rendiamo conto quanto siano utile e magiche queste tecniche.
Io ho sperimentato, in alcune occasioni, il training autogeno di genitori e bambini insieme, ed alcune volte mi sono sorpresa perché anche bambini molto piccoli sono rimasti quasi incantati dalle musiche e dalle parole degli esercizi.
Il training autogeno è una tecnica, fatta di esercizi, che si possono apprendere in un paio di mesi e poi riprodurre spontaneamente. I genitori possono utilizzare le favole e le formule-guida per trovare un momento di calma e rilassamento familiare; ma, soprattutto i bambini o ragazzi, dopo qualche tempo, imparano a rivolgersi verso se stessi, a calmarsi da soli, a rilassarsi nei momenti di maggiore stress e per riposarsi.
Per es. richiamare l’aereo magico con la sigla OM OM OM, un suono vibrante, profondo e suggestivo, ha il potere di calmare ed indurre uno stato di veglia pieno di tranquillità. Sentirsi pesante come un sacco di patate e completamente riscaldati dal sole su di un parto verde permette di sprofondare in una pace profonda. La respirazione, in cui i bambini toccano con la mano “la cima di un monte” ed “il fondo della valle” in un movimento ritmico, regolare e lento, sempre più lento, indicono il sonno, la calma, il rilassamento, e portano a fare l’esperienza passiva della respirazione, di ascoltare se stessi. Spingere la propria capacità di immaginazione sotto i fondali marini o nel fitto della foresta equatoriale avvolge di un silenzio particolare e di preziosa quiete.
Questi sono degli esempi molto suggestivi delle tecniche di rilassamento che si adottano con i bambini ma altrettanto suggestivi sono gli esercizi per gli adulti.
E’ chiaro che se un genitore conosce il training autogeno, è capace di calmarsi e rilassarsi saprà accompagnare meglio suo figlio in questo percorso e sarà in grado di passare con maggiore consapevolezza pace e tranquillità, aldilà degli eventi della vita.
Quando i genitori sono padroni della tecnica possono inventare nuove storie per i propri figli, prendendo spunto da vicende di vita vissuta o ricordi passati. Ciò che importa è che il bambino scarichi la tensione della giornata attraverso la tensione della storia ed, alla fine, ritrovi la calma ed il rilassamento.
N.B. Il mio articolo è mutuato dal testo di Gisela Erberlein “Le fiabe che rilassano”
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