Leadership emergente e assegnata

Leadership emergente e assegnata

Leadership, quante volte ne avete sentito parlare?

Del concetto di leadership se ne è fatto un uso smisurato e capita spesso di sentirlo utilizzato in modi, che definirei, poco appropriati.

E così ho pensato di fare una riflessione su questa capacità, o come si dice soft-skill, così importante e richiesta.

Leader si nasce o si diventa?

Questa e la primissima domanda che si sente quando si parla di leadership e porta con se una serie di implicazioni. La considerazione che solitamente si fa è che si nasce leader è, quindi e inutile provare a diventarlo, meglio lasciar perdere!

Se invece la leadership fosse una abilità che si può apprendere, allora sarebbe possibile fare qualcosa per affinarla.

A seconda dell’approccio teorico e del momento storico, si punta più sull’uno o più sull’altro aspetto, ma  pur essendo importanti certe caratteristiche della personalità, è un’arte che si può imparare o perfezionare.

Perché dico che la leadership si può imparare?

Per il fatto che tutti almeno una volta nella vita siamo stati dei leader. Non vi è mai capitato, per esempio, nel gruppo di amici di decidere voi il film da vedere al cinema o di scegliere il ristorante per la cena, o magari di organizzare una intera serata?

Bene, allora anche vuoi siete stati dei leader!

Leadership emergente e Leadership assegnata

Questa è il primo distinguo che dobbiamo fare quando vogliamo definire un Leader.

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La Leadership emergente  è quella che non per forza si riscontra nelle persone situate nelle gerarchie più alte di un’azienda, di una società, o addirittura di un sistema nazione. Questa infatti viene esclusivamente decisa ‘dal basso’ e non per forza passa attraverso i canali canonici dei titoli (ad esempio per questo tipo di leadership non conta nulla se una persona è laureata o no, se è un operaio o un direttore di banca), è una sorta di leadership democratica e ha una durata variabile.

In pratica funziona così: in una determinata situazione o momento storico, le persone riconoscono ad un altro  capacità che sono fondamentali per il successo dell’intero gruppo o dell’intera struttura. Lo investono così dell’autorità necessaria per portarli al successo. Un esempio è essere quello di una persona che fa le pulizie e un dirigente nel caso in cui scoppi un incendio sul luogo di lavoro. E’ molto probabile che il primo, per il tipo di lavoro che fa, conosca molto meglio del dirigente la struttura e sappia quindi guidare gli altri verso delle zone a basso rischio o fuori dall’edificio attraverso la via più breve e meno pericolosa. Il secondo invece, pur essendo più alto in grado, è molto probabile che non ne sappia granché di posti sicuri e di percorsi adatti all’ evacuazione. Qual è il leader fra i due, in questa situazione specifica?

La Leadership assegnata è principalmente calata dall’alto (ad esempio il caporeparto che viene nominato dal manager dell’azienda e che magari ha sotto di se tutte persone con 20 anni in più e con molta esperienza sulle spalle) e spesso non viene scelta dai componenti del team di lavoro. Si possono così creare situazioni di conflitto, più o meno esplicite, che devono essere affrontate se non si vuole incorrere in una diminuzione o un blocco operativo di tutto il team o reparto.

Come si potrebbe dire in ambienti militari, le stellette bisogna guadagnarsele sul campo, è infatti con il dovuto tempo e conoscenza che il leader assegnato potrà essere anche riconosciuto nel suo ruolo da tutto il team.

Ma come si fa a raggiungere una vera leadership? Nei prossimi articoli troverete tutti i dettagli!

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