Povertà e salute mentale: si può rompere il legame a due vie?
Le persone che vivono in povertà presentano un rischio maggiore di compromettere la salute mentale rispetto a coloro che vivono una situazione economica stabile. Le loro vite sono stressanti. Sono più facilmente vittime o testimoni di violenze e traumi di coloro che conducono una vita benestante, ed hanno un rischio più elevato di ammalarsi o di essere malnutriti. Ma è vero anche il contrario: quando le persone soffrono di un disturbo mentale aumenta il rischio di permanere o cadere nella povertà. Questo perchè i costi sanitari lievitano, hanno maggiori difficoltà a tenersi o trovare un lavoro, sono meno produttivi e soffrono dell’isolamento e dello stigma sociale collegato alla patologia.
Cosirè ha attivato un servizio completamente gratuito di sostegno psicologico per chi ha perso il lavoro, o non riesce a trovarlo.
I soldi non possono comprare la salute mentale…
“Trasferimenti di denaro incondizionati non hanno avuto significanti effetti sulla salute mentale e interventi di micro-credito hanno avuto conseguenze negative innalzando i livelli di stress fra coloro che partecipavano”
…investire sulla salute mentale aumenta la salute economica
I ricercatori hanno visto più risultati quando hanno analizzato l’impatto dei programmi di intervento volti a migliorare il livello di salute mentale delle persone che vivono in povertà. Gli interventi che hanno revisionato variavano dalla somministrazione di psicofarmaci, a programmi di riabilitazione e prevenzione su base territoriale, a terapie individuali o di gruppo, a trattamenti in comunità per i tossicodipendenti, a interventi sulle famiglie. Hanno anche valutato gli effetti degli interventi sulla durata relativa al mantenimento di un lavoro e il tasso percentuale di crescita dei redditi.
Hanno scoperto che la salute economica migliorava di pari passo al miglioramento della salute mentale.
C’era una tendenza chiara che sottolinea che gli interventi atti a migliorare la salute psicologica sono associati a miglioramenti delle situazioni economiche nei paesi con redditi bassi o medio-bassi
Gli studi hanno anche rilevato che tutti i programmi hanno migliorato lo stato della salute mentale sulle popolazioni target, e i ricercatori hanno notato come il miglioramento delle condizioni economiche comportava un miglioramento dei sintomi clinici, creando così un “ciclo virtuoso di miglioramenti crescenti”
Gli autori sostengono che la disponibilità di servizi di igiene mentale possono essere visti non solo come una necessità di pubblica salute o strumenti per il rispetto dei diritti umani, ma anche come un elemento strategico per lo sviluppo economico e internazionale.
“… Il peggioramento delle condizioni macroeconomiche può esacerbare la già complessa relazione fra richezza e malattia psicologica”
Il costo per incrementare la salute mentale delle popolazioni in questi paesi sarebbe ben bilanciato dai miglioramenti economici delle persone che ne usufruirebbero. La scoperta che gli interventi di salute mentale possono offrire chiari benefici economici al livello micro-economico per le famiglie rafforza il pensiero di dover investire su tali servizi, poichè hanno il potenziale per interrompere il ciclo povertà-salute mentale.
Questo studio sottolinea ulteriormente la necessità di servizi per la salute mentale accessibili, convenienti e adatti per tutti.
Tratto e tradotto da The Atlantic di Esther Entin
Immagine: freemagebank
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