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DIPENDENZA DA SHOPPING

DIPENDENZA DA SHOPPING

Non ci sono dubbi: fare shopping, avere oggetti nuovi è gratificante! Una buona medicina per placare uno stato di insoddisfazione che, a volte è appena accennato e lo percepiamo come se ci mancasse una piccola cosa, altre volte è più pressante e sembra un bisogno urgente che dobbiamo soddisfare al più presto. E così a volte capita che per tranquillizzarci andiamo in giro per negozi alla ricerca di un oggetto che può farci sentire più adeguati, “più a posto”, più felici. Una volta che il desiderio è stato appagato sentiamo lo stato di frustrazione e di malessere scomparire e al suo posto ecco che viene fuori quella soddisfazione e quella euforia che attendevamo. Addirittura ci sentiamo più accettati ed integrati, pensiamo agli adolescenti e agli status symbol di cui hanno bisogno per sentirsi appartenenti al gruppo o per assomigliare al loro divo preferito. La nostra società attuale, che Z. Bauman ha definito ‘liquida’, crea un forte senso di incertezza e di instabilità anche personale, dovuto al fatto che le persone sono diventate ‘consumatori’. Parafrasando Cartesio: “Consumo, dunque sono”. Ed ecco aziende di una grande rilevanza che non agiscono più sulla soddisfazione del bisogno, ma sulla creazione di bisogni che le persone non avevano, per poi mostrargli il loro prodotto e dire: “Questo è l’oggetto che può farti sentire meglio”. Ecco che si moltiplicano i siti di vendita e aste online, dove il valore del denaro viene smarrito, attraverso una ‘valuta locale del sito’ o attraverso addebiti su carte di credito. Perché rinunciare quando si può acquistare non appena ne sento l’impulso, 24 ore su 24, con un corriere che mi porta tutto a casa nel giro di uno o due giorni? Ma allora siamo tutti affetti da shopping compulsivo? La risposta è no. Possiamo infatti acquistare ogni più piccola cosa che soddisfa i nostri più svariati desideri ed appagare ogni nostro minimo bisogno ma non esserne affetti. Il campanello d’allarme suona invece quando desideriamo acquistare qualsiasi cosa, soprattutto quelle più futili e che non rispondono ai nostri gusti, oppure ripetiamo in modo impulsivo acquisti di una stessa categoria di oggetti, oppure quando questi acquisti superano le nostre possibilità economiche, oppure quando sono vissuti con senso di colpa. Dovremmo allora fermarci un attimo e cominciare ad interrogarci su ciò che ci sta accadendo. Come ha fatto Daniela B. quando racconta: “compravo ogni giorno un paio di scarpe, fino a comprare più volte lo stesso paia di scarpe e regalarlo o buttarlo nella spazzatura poche ore dopo…”.

Se pensi di aver perso il controllo non esitare a contattarci, siamo a Latina, ma ci trovi anche online per una consulenza.

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