DIPENDENZA DA FARMACI
I farmaci molte volte sono indispensabili, ma lo sono in tutte le occasioni? Il loro effetto tende ad essere diretto verso un determinato stato di malessere, che possa essere fisico o psichico e tendono ad agire in modo rapido. Dovrebbero poi, alla risoluzione dello stesso, smettere la loro utilità e venire abbandonati. Ma è sempre così? Purtroppo no, specialmente per i malesseri psichici, succede che l’assunzione del farmaco continua ad andare avanti a volte a tempo indeterminato. Perché accade questo? Perché il farmaco inizia ad assumere una valenza differente da quella per cui era stato originariamente assunto. Inizia a farci sentire più tranquilli (forse ancora non sono guarito del tutto, meglio abbondare per evitare ricadute). Il processo continua poi con una anticipazione negativa di ciò che potrebbe succedere nel caso smettessi l’assunzione (quanto resisterò in questo stato di benessere se smetto?). Il passo successivo è quello di essere sicuri di non riuscire più a vivere serenamente senza il farmaco. Ed ecco subentrare la dipendenza, abbiamo una paura così forte, che valutiamo sia meglio non rischiare, abbiamo la certezza che senza pillola ricadrò nello stato di prima. Ma sei così sicuro/a che andrà così? Perché a volte il tempo passa e le condizioni che avevano portato a quel malessere non sussistono più, rimane solo il nostro timore che quello possa ripresentarsi e non riusciremo a gestirlo, se non con il farmaco. Non è per caso che il piccolo impegno quotidiano che richiedono (l’assunzione), ti ha deresponsabilizzato rispetto al grande impegno che è quello di progredire nella tua vita, sviluppare al meglio le tue capacità, godere dei momenti di felicità e prendere quelli di difficoltà e sofferenza come occasioni di crescita?
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