Fasi di sviluppo del bambino secondo Winnicott
Il pediatra e psicoanalista Donald Winnicott ha condotto oltre 50 trasmissioni radio alla BBC, dal 1943 al 1962, sulle fasi dello sviluppo del bambino e sui genitori. Presentando al mondo il concetto di madre “sufficientemente buona” è riuscito ad alleggerire la pressione che gravava sui genitori. L’essere un pediatra gli ha permesso di osservare bambini in tutte le fasi dello sviluppo. Scrisse le sue osservazione in maniera estremamente dettagliata perchè credeva che le comunicazioni più sottili e intricate tra madre e figlio spesso si dimostrano essere le più importanti. Per esempio, le emozioni possono essere passate attraverso la qualità di una carezza o dal tono della voce più che dalle parole stesse.
Mentre ha sottolineato come il rapporto tra madre/figlio è della massima importanza per lo sviluppo di un sano senso di sé, non occorre aspettarsi che le madri siano perfette. Piuttosto, egli riteneva sufficiente che un genitore fornisse sufficienti elementi per permettere al bambino di passare attraverso i sentimenti contrastanti di rabbia e delusione di fronte a (imperfetti) bisogni insoddisfatti. Successivamente passando attraverso queste emozioni, il bambino potrà giungere alla realistica conclusione che mentre ci si può fidare delle persone che si prendono cura di lui, non si può aspettare che siano in grado di provvedere a tutti i suoi bisogni.
Le fasi dello sviluppo del bambino
L’unità indifferenziata
Durante la prima fase dello sviluppo del bambino, che Winnicott chiamò la fase dell’unità indifferenziata, egli credeva che:
“Il modo in cui una madre abbraccia, lava, nutre, da al bambino la prima idea di una madre”
La prima idea della madre si espande allora fino ad includere il resto della famiglia e il mondo esterno. Winnicott è stato il primo a fornire una descrizione dettagliata di come prendere in braccio, stringere a sé e delicatamente mettere un bambino giù, e sottolineare l’importanza di questo processo per lo sviluppo sano delle relazioni future ed anche il rapporto con il sé.
Quando un genitore risponde alle emozioni di un bambino in modo rassicurante e accogliente, il bambino sviluppa una sana fiducia emotiva. In questo modo il bambino impara a comprendere che le emozioni non sono pericolose tanto da dover essere controllate o evitate. Esperire ed esprimere le emozioni in modo genuino è il primo passo (fase di sviluppo) verso la creazione di una identità sana e separata. Esso contribuisce anche a far si che il bimbo percepisca il proprio corpo come un luogo sicuro in cui vivere.
La risposta dei caregiver forma nel bambino la convinzione di esistere e gli da la consapevolezza necessaria a comprendere che le sue azioni possono influenzare il mondo che lo circonda in modo significativo.
Separazione e Disillusione
Winnicott faceva riferimento al secondo stadio delle fasi dello sviluppo del bambino come la fase “di transizione“, in cui ha luogo la disillusione. Il bambino comprende sia la sua separazione, sia il fatto che il genitore ha anche altri compiti e relazioni. E’ durante questo stadio che il genitore “sufficientemente buono” si allontana lentamente dal bambino al fine di favorire il suo senso di indipendenza.
Secondo Winnicott, compito del genitore è permettere al bambino di esprimere le emozioni negative senza rispondere negativamente. Questo incoraggia il bambino ad avere fiducia nel genitore e gli permette di adattarsi alle sue emozioni. Parte di questo adattamento è il processo di trasferimento dei sentimenti per il genitore verso un oggetto che funge da sostituto emotivo.
A differenza di Freud, Winnicott credeva che tutti gli esseri umani avessero un vero Sé ed un falso Sé, e che il falso Sè si svilupasse durante la fase di transizione. Il falso Sé cerca di anticipare e assecondare le esigenze e le richieste degli altri come fosse un meccanismo di difesa e sopravvivenza. Questo Sé, anche se falso, è visto non come insalubre, ma un adattamento necessario alla società.
Quando un bambino proietta rabbia e frustrazione sul genitore, la risposta a quelle emozioni determina la capacità per il bambino di “introiettare” o accettare quelle emozioni come parte di se o altrimenti imparerà a negarle. Il terzo stadio, delle fasi dello sviluppo del bambino, è quello della “relativa indipendenza”, il bambino ha un sano senso del suo vero Sé, così come il senso del suo falso sé che sente come confortevole per stare al mondo.
Gioco e realtà
In uno dei suoi libri più famosi, “Gioco e realtà“, Winnicott ha esplorato le origini della creativà e il modo di svilupparla. Egli asseriva che il gioco è cruciale per un autentico sviluppo del sé perchè il gioco è il momento in cui le persone fanno ciò che veramente vogliono. Le persone sono più spontaneamente vive e vere quando partecipano ad attività che hanno scelto liberamente e a cui sono molto interessate.
La società è cambiata molto dai tempi di Winnicott, ma per i genitori che vogliono fornire ai loro figli un posto sicuro per tirare fuori la loro vera essenza, il suo lavoro rimane senza tempo.
Articolo tratto e tradotto da Motherhood in point of fact : Objects of Affection – The Humanizing Power of Love and Stages of Child development Immagine: 102Messmanos PER APPROFONDIRE: I bambini e le loro madri - -
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