Motivare se stessi e gli altri
Come motivare se stessi e gli altri è un dilemma al quale andiamo incontro quasi quotidianamente.
Quando riguarda noi stessi siamo un po’ più preparati, sappiamo magari che far leva su determinati aspetti può farci sbloccare e muovere verso un nuovo traguardo.
MA QUANDO DOBBIAMO MOTIVARE GLI ALTRI?
Qui le cose tendono un po’ a complicarsi: per qualcuno funzionerà l’atteggiamento più autoritario, per altri quello da leader condottiero che si assume tutte le responsabilità, per altri la persona che condivide e che delega, per altri chi sostiene lasciando agire.
- Un primo aspetto che dobbiamo tenere inconsiderazione è legato alla persona o al gruppo che vogliamo motivare:
- Che grado conoscenza ne abbiamo?
- Che rapporto c’è tra noi?
- In che fase del suo ‘ciclo vitale’ si trova l’individuo (o il gruppo)?
- Siamo riconosciuti come leader e quindi siamo in grado di influenzarlo?
- Qual è l’obiettivo a cui voglio arrivare e a cui voglio che la persona arrivi?
- Risponde alle caratteristiche di un buon obiettivo?
Un secondo aspetto riguarda le caratteristiche personali, le aspettative e i bisogni dell’altro o del gruppo.
Negli anni ’50 A. Maslow fece degli studi per classificare i bisogni delle persone, in base all’importanza e alla priorità di soddisfazione. La forma geometrica che ne venne fuori fu una piramide.
Alla base della piramide ci sono i bisogni primari, seguono poi quelli secondari.
I primi sono quelli maggiormente legati alla sopravvivenza dell’individuo e del gruppo e senza la soddisfazione dei quali non potrebbe esserci la sopravvivenza fisica.
Rientrano in questa fascia i bisogni FISIOLOGICI (cibo, acqua, sonno, sesso) e di SICUREZZA (salute, protezione).
I bisogni Secondari sono quelli di AMORE, di STIMA, di AUTOREALIZZAZIONE.
Si può salire ai bisogni più alti solo nel momento in cui risultano essere soddisfatti quelli più in basso, vediamo perché: senza il soddisfacimento di quelli primari la persona non potrebbe sopravvivere, quindi non andrà in cerca di situazioni che possano, ad esempio, permettergli di autorealizzarsi e in questa ricerca metterà tutte le sue energie. Una volta soddisfatti i primi due, la persona inizierà a rivolgere la sua attenzione verso gli altri, avrà cioè bisogno di amore, stima, autorealizzazione.
MOTIVARE IN TUTTE LE CULTURE.
Ci sono delle leve molto potenti che permettono di motivare gli altri, queste sono valide per tutte le persone, di qualsiasi cultura facciano parte.
Sono: il potere, il successo, il denaro, il sesso, la fede, l’orgoglio, il dovere, l’altruismo, la speranza, il rispetto, il patriottismo, la gelosia, l’ invidia, la rivalità.
Un ulteriore mezzo che può potenziare i nostri sforzi a motivare gli altri è quello di legare le richieste che facciamo ad aspetti lavorativi o della vita privata delle persone (ad es. se raggiungi questo risultato avrai più disponibilità economica e riuscirai a comprare a tuo figlio quel motorino che tanto desidera o riuscirai a mandarlo all’università).
Ma se una persona ha già tutto cosa può motivarla?
Non c’è da disperare, sempre secondo A. Maslow le persone sono sempre alla ricerca di qualcosa d’altro, il che equivale a dire che desideriamo sempre qualcosa.
Gianpaolo Bocci
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