La sessualità possibile
Pensare che la sessualità, come altri comportamenti umani, per esempio mangiare, abbiano un solo scopo/fine è riduttivo e forviante. La sessualità non ha solo lo scopo evoluzionistico – antropologico della procreazione, ma almeno altri due fini: il raggiungimento del piacere e la socializzazione.
Nel 1990 L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha eliminato l’omosessualità dal’elenco delle malattie, in ritardo di 18 anni rispetto all’American Psychiatric Association.
Sembra quasi un paradosso se analizziamo questo dato alla luce dell’ultima tragedia di Orlando – Florida, la peggiore strage omofoba compiuta in America con armi da fuoco.
Possiamo abbozzare una spiegazione per gli atti omofobi? Una spiegazione che, ovviamente mai, deve significare giustificazione.
La paura terrificante di una diversità che ci appartiene in modo profondo, ma che non possiamo né riconoscere né accettare. Per dirla nei complessi termini psicoanalitici una rimozione inconscia di una omosessualità infantile vissuta in modo intenso e quasi totalizzante. Dunque un’esperienza molto importante per la fase evolutiva.
Pensare che la sessualità, come altri comportamenti umani, per esempio mangiare, abbiano un solo scopo/fine è riduttivo e forviante. La sessualità non ha solo lo scopo evoluzionistico – antropologico della procreazione, ma almeno altri due fini: il raggiungimento del piacere e la socializzazione. Tali fini appartengono sicuramente anche al comportamento dell’alimentazione.
Nessuno direbbe che il piacere di mangiare è “contro natura”, mentre il piacere sessuale è religiosamente e culturalmente criticato.
La ricerca del piacere è una delle motivazioni umane più forti che inducono ad impegnarsi, sviluppare le proprie competenze e capacità intellettive, rincorrere la gratificazione, creare momenti estetici, inventare.
Nessuno direbbe che il piacere del gioco, dello sport e delle attività ludiche deve essere represso mentre lo si impone culturalmente per il piacere sessuale. Eppure entrambi queste attività umane hanno il vantaggio della socializzazione, dello stare con l’altro, della ricerca e del bisogno dell’altro, che facilita la costituzione delle comunità e della rete sociale.
L’idea che l’eterossessualità o l’omosessualità sia genetica e determinata alla nascita, che la prima o la seconda sia preferibile, “normale”, o prevalente rispetto all’altra è molto rassicurante ma poco credibile.
Innanzitutto la sessualità infantile è polimorfa, soltanto la pulsione sessuale è innata, e quindi nel processo evolutivo può assumere forme diverse.
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Una nuova ricerca della University of California diretta dal Dr Tuck Ngun (ottobre 2015), presentata in occasione della riunione annuale della Società Americana di Genetica Umana di Baltimora ha coinvolto 37 coppie di gemelli maschi identici, che sono nati con la stessa matrice genetica, in ogni coppia uno dei gemelli era eterossessuale e l’altro omosessuale.
Lo studio ha dimostrato cambiamenti epigenetici nel genoma dei gemelli, i quali cambiamenti sono noti per essere innescati da fattori ambientali come l’esposizione chimica, dieta, esercizio fisico, lo stress, le relazioni.
Dr Eric Miska, Herchel Smith della Cattedra di Genetica Molecolare presso l’Università di Cambridge, ha dichiarato: “i segni epigenetici sono la conseguenza di interazioni complesse tra la genetica, lo sviluppo e l’ambiente di un individuo.”[1]
Nel corso della mia carriera clinica ho incontrato diverse persone che avevano avuto esperienze sessuali di vario genere in fasi diverse della loro vita, e la problematicità non era mai stata data dal tipo di esperienza sessuale vissuta (omo, etero, bisex) ma dalla relazione sottostante a quell’esperienza o dalle pressioni sociali.
Mi ha illuminato la spiegazione della collega Lisa Diamond ( studiosa dei processi di orientamento ed identità sessuale all’ University of Utah): la fluidità sessuale sarà la nuova caratteristica della sessualità futura, mentre le etichette (gay, etero, bisex ecc.. )saranno ampiamente superate…aggiungerei inappropriate.
Per saperne di più:
[1] http://www.telegraph.co.uk/science/2016/03/15/homosexuality-may-be-triggered-by-environment-after-birth/
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